Perchè agevolare l’esercizio dei diritti “privacy”?

Nella prassi riscontrata durante la vigenza di direttiva e codice privacy si era soliti affrontare l’obiezione della non necessaria adozione di specifiche misure finalizzate ad un agevole esercizio dei diritti, in quanto scarse risultavano le richieste fatte e queste ben potevano essere soddisfatte con il semplice intervento umano. Lo scenario del GDPR cambia questa prospettiva per due ragioni:

• perché alcuni nuovi diritti richiedono necessariamente il supporto di specifiche misure sia tecniche (ad es. in caso di restrizione del trattamento o di portabilità) sia organizzative (ad es. nel caso di un diritto esercitato presso un attore della filiera, semmai stabilito fuori dalla UE, nel qual caso si rende necessario un preventivo accordo tra le parti per la rapida ed efficace gestione dell’istanza).
• Perché l’adozione di tali misure agevolative è esplicita prescrizione del GDPR e, in base al principio di accountability, l’azienda deve essere in grado di dimostrare l’adozione di tali misure prescindendo dai reali accadimenti (cioè effettivo esercizio dei diritti o meno).