Profilazione, decisioni automatizzate, algoritmi e intelligenza artificiale presuppongono la disponibilità di grandi quantitativi di dati, personali e non. L’interrogativo principale di questa fase tecnologica, quindi, è l’individuazione di fonti di dati da cui attingere che siano attendibili, accurate, facilmente disponibili ma allo stesso tempo che siano in grado di soddisfare la necessità dell’attuale economia. Nell’editoriale odierno, affrontiamo questo problema analizzando nel dettaglio i due strumenti normativi dell’Unione che disciplinano il riutilizzo dei dati detenuti dalla PA.