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Necessità

Il principio di necessità – secondo cui una determinata attività è legittima solo se non può essere sostituita da altra (meno invasiva) nel perseguimento di un legittimo risultato – viene richiamato in più circostanze.

In primo luogo, nel disciplinare eventuali limitazioni a diritti e libertà fondamentali, la Carta di Nizza stabilisce che esse possono essere apportate solo a condizione che, nel rispetto del principio di proporzionalità, risultino “necessarie” [art. 52(12) della Carta].

Secondo la CtEDU «la nozione di necessità comporta un’ingerenza basata su un’esigenza sociale imperativa e, in particolare, proporzionata al fine legittimo perseguito»1. La valutazione della necessità della misura per far fronte a un’esigenza sociale imperativa si basa sulla pertinenza e l’idoneità in relazione al fine perseguito: cioè occorre esaminare se l’ingerenza intenda risolvere un problema che, se non affrontato, potrebbe incidere negativamente sulla società.

Per la CGUE la “necessità” implica anche che le misure adottate siano meno invasive rispetto ad altre opzioni finalizzate al raggiungimento del medesimo risultato.

Si veda anche quanto indicato su questo argomento nella sezione “Esperto” di questo stesso tema.

Note

  1. Corte EDU, Leander c. Svezia, n. 9248/81, 26 marzo 1987, punto 58.
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