Estratto SIG – Videosorveglianza: le faq del Garante

 In Editoriale - Rss, Puntate 2019 - Rss
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Il Garante ha pubblicato a dicembre sedici domande frequenti (“faq”) sulla videosorveglianza aggiornando, di fatto, il proprio provvedimento del 2010 (doc. web n. 1712680) sulla scia delle modifiche intervenute a seguito del GDPR e delle conseguenti linee guida 3/2019 adottate dall’EDPB. Ne riportiamo di seguito una sintesi.

Regole sulla videosorveglianza

I sistemi di videosorveglianza devono rispondere sia alla disciplina sulla protezione dei dati personali (le immagini) sia alle norme dell’ordinamento civile e penale in materia di interferenze illecite nella vita privata e, nel contesto lavorativo, anche a quelle in materia di controllo a distanza dei lavoratori (art. 4, Statuto).

Chi decide sull’impianto di videosorveglianza

Per installare un impianto di videosorveglianza non occorrono autorizzazioni: è il titolare che deve stabilire – in base alla propria responsabilizzazione – se esso è lecito e rispettoso del principio di minimizzazione, in relazione alle modalità di ripresa, dislocazione e alla gestione delle varie fasi del trattamento. Il titolare dovrà anche valutare se l’impianto richiede una DPIA (v. in seguito).

 

 

Figura 1 – Cartello contenente l’informativa breve per l’impianto di videosorveglianza.

Informare gli interessati

I soggetti che stanno per accedere in una zona videosorvegliata devono essere informati nel rispetto dell’articolo 13 del regolamento. L’informativa può essere rilasciata in due fasi: tramite una cartellonistica contenente un’informativa breve (v. immagine che precede) da collocare prima di entrare nella zona sorvegliata, con rinvio all’informativa completa che può essere affissa in posizione adeguata e centralizzata (reception, sito internet).

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