Estratto SIG – Cookie e pubblicità digitale

 In Alert Normativo - Rss, Puntate 2019 - Rss
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Fermento in ambito cookie, tracciamenti online e pubblicità digitale. 

Il Parlamento UE, col documento di analisi Digital Services Act, ha invitato la Commissione a promuovere iniziative legislative che sviluppino il mercato unico europeo nel digitale e contemporaneamente rinforzino i diritti e le libertà degli individui. 

Corrispondentemente, la Commissione ha lanciato il Digital Services Act Package che a settembre ha concluso il periodo di consultazione pubblica. 

L’autorità francese per la protezione dei dati personali CNIL, ha rilasciato una serie di documenti in tema di cookie e altre tecnologie di tracciamento online. 

Infine, l’ultima bozza del previsto Regolamento e-Privacy del 3 giugno, è attualmente oggetto di ulteriore discussione in seno al Consiglio europeo. Anche in quest’ultima discussione, si registrano richieste di maggiore chiarezza sui servizi finanziati dalla pubblicità. 

Digital Services Act

Sulla scia di due relazioni legislative delle commissioni parlamentari JURI (sugli Affari Legali) e IMCO (Internal Market and Consumer Protection) che chiedono alla Commissione azioni legislative per attuare una legge sui servizi digitali, il Parlamento UE ha pubblicato l’analisi “Digital Services Act” (DSA) che esamina il potenziale valore aggiunto (EAVA) che potrebbe essere ottenuto migliorando l’attuale quadro normativo dell’UE sui servizi digitali. 

Dall’analisi della direttiva sul commercio elettronico e, più in generale, sulla base dell’analisi giuridica comparata delle norme di diritto commerciale e civile applicabili agli enti commerciali che operano online, la valutazione identifica lacune e rischi del presente contesto digitale europeo, raggruppate in quattro pacchetti: 

  • politiche sulla protezione dei consumatori, 
  • gestione e cura dei contenuti, 
  • agevolazione della concorrenza negli ecosistemi delle piattaforme online e 
  • miglioramento dell’applicazione e della coerenza legale. 

L’analisi suggerisce che interventi legislativi in tali ambiti potrebbero far accrescere di 76 miliardi di euro il PIL dell’UE tra il 2020-2030.

Già nel corpo della sua agenda, Ursula von der Leyen aveva indicato: «Per aprire la strada agli hyperscaler di prossima generazione, investiremo in blockchain, calcolo ad alte prestazioni, calcolo quantistico, algoritmi e strumenti per consentire la condivisione e l’utilizzo dei dati. Definiremo congiuntamente gli standard per questa nuova generazione di tecnologie che diventeranno la norma globale.» (Political Guidelines for the next European Commission 2019-2024).

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